PSICOLOGO NAPOLI - PSICOTERAPEUTA NAPOLI: Dott. Massimiliano De Somma - PSICOTERAPIA NAPOLI - Testimonianze - Psicologo Psicoterapeuta Napoli - Dott. Massimiliano De Somma

Psicologo Psicoterapeuta

Psicoterapia della Gestalt - Analisi Transazionale
Approccio Cognitivo Comportamentale - Terapia Trasformativa
Dott. Massimiliano De Somma
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Psicologo Psicoterapeuta

Psicoterapia della Gestalt - Analisi Transazionale
Approccio Cognitivo Comportamentale - Terapia Trasformativa
Dott. Massimiliano De Somma
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Approccio Cognitivo Comportamentale
Terapia Trasformativa
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.Testimonianze.
Qualche volta i miei pazienti mi scrivono...
"«E gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti e gli enormi flutti del mare, le vaste correnti dei fiumi e il giro dell’Oceano e le rotazioni degli astri, e non si curano di se stessi»." (Sant'Agostino).
Se ci si vuole realmente impegnare a capire come stare bene non c'è altra strada se non quella di analizzare i pensieri e avere il coraggio di provare emozioni.
Da soli è impossibile non c'è altra strada della terapia: con l'aiuto del Dottore De Somma, splendida persona (è dire poco), e straordinario professionista del settore, ti verranno dati gli strumenti che potrai accettare con coraggio e cambiare. Sarai supportato sia nelle cadute che nei passi avanti, l'unico che può far fallire il percorso sarai tu, ma anche quello ogni volta potrà essere una crescita.
Abbiate coraggio di rialzarvi e credere nella vita e amarla.
Io ce la sto mettendo tutta, e non sono speciale, tutti possono, solo che non lo sanno perchè tengono le proprie qualità nascoste.
Matteo
Chiunque abbia bisogno di aiuto le auguro nella vita un terapeuta come il Dottore Massimiliano, che oltre le competenze e la professionalità ha un umanità indescrivibile, grata e orgogliosa per avermi concesso l’opportunità di essere accompagnata e guidata da una persona così !
Tina
Descrivere in poche righe l’esperienza con il Dott. De Somma non potrà mai rendere giustizia al potente percorso di consapevolezza che ho vissuto con lui. Con la sua empatia e la sua conoscenza dispensata in maniera chiara e semplice, stimola il confronto rendendolo gratificante.
Così come le scoperte illuminanti, non sono mancati i momenti difficili e duri, e anche questi hanno sempre contribuito a una più profonda conoscenza di sè.
Impegnarsi in un percorso di terapia può essere rivoluzionario, anche se non sempre una passeggiata; e per farlo credo sia fondamentale avere come “guida” una persona in grado di sostenerti e stimolarti a proseguire il cammino e non lasciarti andare.
Sono 3 mesi che non vedo il dottore e per il momento posso dire che porto con me quotidianamente gli insegnamenti e le consapevolezze di questi anni. A presto Max.

Federica
LETTERA AL GRUPPO DI PSICOTERAPIA

Qui... dove il tempo sembra essersi fermato, qui... dove è possibile ripercorrere le fasi della propria vita e dove le emozioni si confrontano, si cercano, si danno la mano, si stringono, danzano, dove i pensieri e dispiaceri vengono condivisi, qui... dove basta chiudere la porta per lasciare fuori gli obblighi e le costrizioni e dove inizia la magia, mi ritrovo e ritrovo tutti voi con un senso di fratellanza ed affetto.
 
Questo gruppo fatto di persone tanto diverse, ma allo stesso tempo tanto uguali, perché alla fine cerchiamo tutti di mettere in una parte nascosta del nostro cuore ciò che ci fa star male, per aprire le porte ad energie positive, ad aspettative di serenità e di equilibrio, voglio donare una clessidra, perché il tempo con voi va avanti ma allo stesso tempo si ferma per permetterci di assaporare l'ESSENZA della VITA.

...Ho riletto il testo e mi sembra un po' impersonale, per cui voglio raccontare perché ho deciso di regalare una clessidra. Avevo pensato di indirizzare questo regalo a Francesco, perché gli mancava il tempo di dipingere e di coltivare ciò che più gli piace nella vita. Poi ho pensato che lo stesso regalo potevo farlo a Tina perché in poco tempo è passata dall'essere una bambina impaurita a donna coraggiosa che ha cambiato lavoro, che ha permesso alle emozioni di uscire dal suo corpo. Ho pensato a Matteo, al tempo dedicato alla cura degli altri e a quella per sé stesso, per non dimenticare di amarsi senza aspettare di essere amato, ho pensato a Stefania e al tempo che trascorre in treno, un viaggio che la porta dal suo mondo indipendente alla dipendenza della famiglia e della società che la circonda. Ho pensato a Davide che il tempo lo usa per correre, per accontentare le figlie, la mamma ed oggi anche il cane, ma soprattutto usa il tempo per lavorare per realizzarsi per sentire ed essere importante ma poi trova il tempo per analizzare se stesso e per fumarsi una canna. Ho pensato a Giovanni, il tempo è stato il suo amico/nemico. Un secondo prima dell'incidente era un ragazzo gioioso sul motorino ed un momento dopo era un uomo che doveva far uscire il massimo della sua testardaggine per sopravvivere e far vivere la sua famiglia. Ho pensato a te Luca che usi il tempo per analizzarti, per trovare equilibrio anche attraverso lo Yoga, ma spesso non trovi il tempo per divertirti. Il tempo l'ho pensato anche per te Peppe, in poco tempo hai fatto tanta strada, ancora ce n'è da fare e la faremo insieme camminando sullo stesso percorso non più come madre e figlio ma come una coppia che si completa.
 
Infine il tempo l'ho pensato per te Dottore che con le nostre fragilità ti chiediamo indirettamente aiuto, devi riuscire a capire in meno di un'ora le cose che pensiamo e che non diciamo, a te che con il tempo ci rendi persone migliori.
 
P.S. volevo trascriverlo ma... non ho avuto TEMPO.
Elena
Ci tengo anche quest'anno ad augurarvi un buon Anno e dirvi grazie per tutto. Ormai sembra una frase fatta e scontata, ma sono felice di me stessa, di dove sto arrivando e dove voglio arrivare, e senza il vostro supporto, aiuto e lavoro insieme, tutto questo non sarebbe stato possibile! Concludo quest’anno portandomi tanti momenti belli, il gruppo, le lacrime, le risate più vere, il workshop delle costellazioni, i dolori, la paura, la voglia di vivere, la stanza dello studio dove ogni tanto sento il bisogno e la necessità di entrare dentro me stessa con la consapevolezza che da sola non c’è la faccio, la rinascita, quei giorni indimenticabili, quel lavoro che ha fatto di me una nuova me, rinata sotto tanti punti di vista, e si, lo dico soddisfatta e orgogliosa, l’abbraccio dato con lei, che vale più di mille parole. Sono proprio felice e fermamente convinta che il regalo che posso fare a me stessa ogni giorno è proprio rompere le resistenze ed andare a scavare dentro l’anima, per essere sempre più libera e leggera! E tutto questo non sarebbe stato possibile senza di lei, il mio dottore angelo. ❤️ Che viaggio la vita, sopratutto poter dire quando "va tutto una merda, va bene così" ! 😂
Buon Anno dott!
Tina
Ogni tanto mi fermo, ho bisogno di sentirmi nel presente, quindi rileggo qualche vecchia riga per ricordarmi sempre la partenza e sento dove sono ora. A volte mi sento spaesata e a volte mi conosco. Oggi ero in auto con il mio fidanzato e ascoltando una canzone mi sono emozionata, e ho pensato che la cosa più bella che ho fatto quest'anno è stato il workshop delle costellazioni familiari: mi sono ricordata quei momenti e il cuore mi batteva forte e mi sono scese delle lacrime. A parole ancora non riesco a spiegare ciò che ho vissuto, ma lo sento ancora tutto vivo dentro di me, e poi mi manca il gruppo! Mi rendo conto in questi piccoli fragenti di vita in quali istanti io mi senta davvero viva: la terapia individuale e di gruppo mi fanno sentire viva! Volevo ricordarmelo, volevo scriverlo e prenderne sempre più consapevolezza. Nonostante tutte le difficoltà e il dolore che si prova, rimangono una delle cose che più senti il bisogno di avere, senza aggiungere troppo e senza aggiungere altro!
Grazie sempre, a volte il bisogno di scrivere è più forte di me! Grazie perché lei c’è sempre e io oggi mi sento tanto grata.

Titti
Che 2021, è iniziato con la crisi del mio matrimonio e mi è crollato il mondo sotto i piedi, è proseguito con la scoperta di un cancro e il "non ti amo più" di mia moglie. Ho scoperto e fatto i conti con le paure e l'abbandono da parte di mamma e ho tirato fuori la fragilità del mio super eroe (papà).
E nel frattempo ogni giorno un passo avanti. Ho affrontato l'ansia, il mio nemico numero 1 e l'ho sconfitta.
Con attenzione ho portato il mio peso a -18kg e abbassato il livello di PSA.
Ho iniziato a volermi bene e a prendermi cura di me stesso, ad apprezzarmi.
Sono in fase evolutiva per il lavoro (il primo contratto firmato senza aiuto di nessuno), in attesa del grande passo.
C'è ancora molto da fare e voglia di farlo.
Oggi si sta materializzando l'abbandono, quello vero, quello che da bambino mi ha sempre spaventato, impaurito e terrorizzato, e non riesco ancora ad affrontare il dolore che cerco di sfuggire.
Per mia fortuna ho conosciuto una persona speciale, che per la prima volta mi hai permesso di aprirmi ed avuto fiducia in me in questo percorso di crescita. Grazie, grazie per la tua professionalità, per l'affetto, per il tempo e le belle parole che mi dici.
Ti auguro di concludere al meglio questo 2021 e di iniziare il 2022 nel migliore dei modi.
Vincenzo
Carissimo dottore Massimiliano, le scrivo alle 3 di notte, a una settimana esatta dall'ultima terapia. Non so come andrà a finire, se vi leggerò io queste righe o lo farete voi, perché non ho la più pallida idea di come sarà e come finirà, e sto cercando di non pensarci. Le scrivo perché sicuramente sono più brava ad esprimermi così che a parole, ma è anche una cosa che mi è andata di fare dal profondo del mio cuore. Ho conosciuto la psicoterapia 3 anni fa e ricordo che avevo quattro numeri e quattro profili internet da visitare. Affidandomi alla mia sensazione, appena vidi il vostro profilo da Google dissi: "è lui, è lui il mio dottore". Vi scelsi ancor prima di sperimentare la conoscenza e forse il mio intuito, come mi dite voi, sbaglia poche volte. Così decisi di chiamarla e arrivare da lei quel primo giorno. Ricordo tanto di quell'incontro e dei successivi. Ricordo com'ero e stento a credere dove sono arrivata oggi. Sono arrivata da lei ragazza ventenne, inconsapevole, bambina, paurosa, timorosa, piena di insicurezze, triste, ansiosa e depressa. Ricordo la fatica che avete fatto con me perché stavo terapie intere senza parlare. Proprio non ce la facevo, avevo paura di fidarmi di uno sconosciuto e soprattutto paura di fallire e di non guarire, ma lei mi ha dato tempo, i miei tempi, ed io ho avuto il coraggio di mettermi in gioco e di capire soprattutto chi sono e da dove vengo, e grazie a noi ce l'ho fatta. Venivo dalla provincia, facevo la fruttivendola, da una famiglia super antica che pensava solo a sistemarmi con matrimonio e figli, a sistemarmi, sì! Proprio come lo si fa con un oggetto ed io era convinta e credevo che per me la felicità fosse questa. Avevo tante relazioni, amiche e amici, avevo degli idoli, i programmi di Maria De Filippi e andava bene così. Questa era la mia vita e questa ero io, ma andava bene così. Mi diverte ricordarmi così piccola, ingenua e sconosciuta. Poi però iniziò a prevalere la mia personalità ed io sono una ragazza determinata, se inizio, devo portare sempre a termine. E fu proprio grazie alla mia determinazione che mi concessi l'opportunità di iniziare il mio vero viaggio nell'anima, dentro di me, per capire chi sono e scegliere chi essere. È stato un viaggio incredibile. Io non riesco a trovare un aggettivo preciso, posso solo associare le emozioni e quelle credo di averle provate tutte, ma non riesco ad esprimere tutto ciò che è stato per me. È stato una rivoluzione ecco, forse ho trovato la parola, si, rivoluzione totale. Porterò dentro di me le sorprese, ogni ricordo, il dolore, la rabbia, la tristezza, la gioia, la felicità, la gratitudine, la consapevolezza, la vergogna, l'ansia. Beh, diciamo che ne ho provate davvero tante, ma ora non voglio ripercorrere tutto, ci vorrebbe davvero un film. Forse ve l'ho già detto tante volte e ogni volta davvero per me non è mai abbastanza, ma io le devo dire grazie, grazie dottore per la possibilità e opportunità che ha dato alla mia vita, grazie a lei, ad oggi, io sono cambiata. Grazie a lei io, ad oggi, so che sono una donna, che devo amarmi, che devo osare, che devo sognare e realizzare, che devo guardarmi dentro, che non devo giudicarmi, che devo superare i miei limiti, che ho rimosso tanti tabù, che devo credere in me stessa, avere fiducia, che le paure vanno affrontate, che devo amare la vita. Mi ha insegnato a perdonare e che il perdono é darci il permesso di essere liberi, mi ha fatto capire l'importanza di aprire un libro, mi ha insegnato a non avere paura del dolore ma di accogliere tutto ciò che ci dà la vita, ad amare la vita, a rimuovere i pensieri negativi e imparare a gestirli, a non avere paura della felicità, a non avere paura di sentirsi triste, a cadere e a trovare sempre la forza di rialzarsi. Voglio ringraziarvi per aver creduto in me quando ero la prima a non farlo. Grazie dottore, grazie per aver sempre letto tutti i messaggi che le inviavo ogni volta che sentivo il bisogno di scrivere. Infinite righe di ringraziamenti non basterebbero. Il resto, e tanto altro ancora, lo custodisco dentro il mio cuore. Questo viaggio nell'anima, come lo chiamo io, per me è stato dolore e rinascita. Ora devo solo abituarmi a tutto ciò che di nuovo mi appartiene, anche senza di lei, e per me significa provare tristezza, rabbia e paura, ma anche un forte senso di crescita e cambiamento. Ora la lascio con questo piccolo e originale pensiero di ringraziamento, con pagine bianche ricoperte da una scritta blu che parla di emozioni, sensazioni e libertà di esprimere sempre ciò che si sente e si pensa nel qui ed ora. La vostra paziente ansiosa, vergognosa e coraggiosa.

Lorenza
Salve dottore, oggi solo adesso sn riuscita a scrivervi, ieri vi parlai che mi sentivo molto sensibile qst giorni a volte nn riuscendo a capire nemmeno cosa mi provocasse qst forte sensibilità, beh da stamattina non sono da meno, è da ieri che penso ke stiamo alla fine, cioè è da ieri forse dopo la terapia che ho voluto vedere che tutto sta davvero finendo, finisce questo mio grande viaggio interiore, e ancora stento a crederci, oggi mentre venivo in spiaggia stavo in makkina e vi ricordate quando vi dissi che per me il senso di libertà è quando sono in viaggio cn musica e finestrino abbassato, in questi momenti mi sento davvero libera, nn sapendo cosa mi aspetta a destinazione e non pensando niente ma sentire solo il senso della libertà, beh stamattina mentre lo facevo mi sono scese tante lacrime, perché quel senso di libertà era accompagnato da quel senso di orgoglio, ho ripercorso tanti momenti vissuti, tanti pensieri, a quante paure ho avuto, e a quanto coraggio ho avuto, ho ricordato la me dei primi giorni che da lei stavo terapie intere che non riuscivo a parlare ad aprirmi, e la me di ieri ke ero prolissa, come disse lei, che non zittisce più i suoi pensieri, le sue paure, i suoi ostacoli, ho pensato a quanto ero inconsapevole, a come non riuscivo ad esprimere nemmeno la mia personalità e invece ad oggi come sono consapevole di chi sono e dove voglio migliorarmi sempre, ho ricordato le paure di andare a vedere le cose che mi spaventano, ho ricordato di come sono riuscita a lasciare andare quel passato che tanto mi ha segnato, di come sono riuscita a distaccarmi dal nucleo familiare e scegliere io la mia famiglia, ho pensato tanto e questi pensieri erano accompagnati da tante lacrime perché dentro di me c'era quella vocina e chissà forse è proprio quella bimba che è adesso orgogliosa della donna che sono diventata, mi sussurrava c'è l'hai fatta finalmente, adesso la paura non ti blocca più, adesso sei pronta e in grado di affrontare le paure, adesso lo so lo sento, e questo non poteva mai accadere se non ci fosse stato lei a stringermi la mano, lei è stato il mio dottore angelo. Come mi dico sempre i miei genitori mi hanno dato la vita ma lei mi ha insegnato a come viverla questa vita, lei mi ha insegnato, aiutato e supportato con tantissimo amore in quello che fa, rispettando sempre i miei tempi, con una delicatezza che solo un professionista e una persona umana come lei è capace, io le sarò x sempre grata in tutta la mia vita perché grazie a lei a me ad oggi riesco a vivermi la vita senza più quei attacchi di panico, e l'ansia e la paura che mi ostacolavano la mia vita... adesso rimarranno solo un qualcosa che per un po' hanno fatto parte di me, poi penso alla fine e mi sale una nostalgia e piango solo adesso a scriverlo, so che potrò contare sempre su di lei in qualsiasi momento io sentissi il bisogno ma so ke non sarà uguale perché il mio viaggio interiore finisce quest'anno e ne sono certa che se anche ne avrò bisogno nn sarà più così perché io non sono più quella che entrai il primo giorno, e questa mi rende orgogliosissima e allo stesso tempo mi rende mooolto sensibile, non finirei adesso non solo più di parlare ma anche di scrivere ma mi fermo il resto cercherò di farlo da vicino intanto vi saluto augurandovi una buona serata.

Lorenza
Ricordati che questo dolore è talmente forte da farti sentire di aver toccato più del fondo; ricordati che fa talmente male al punto da farti dire basta, a farti cedere, a farti mollare la presa col passato e a concentrarti sul futuro; ricordati che ogni volta che lo dimenticherai, lo assocerai al fondo, al colore nero nero, al sangue nero, a giornate tristi, a rabbia e rancore, imbruttita dalla cattiveria. Prometto a me stessa di non perdermi più, non questa volta.

Salve dottore, questo l'ho scritto ieri in macchina appena dopo la seduta di terapia. L'ho segnato in modo tale da ricordare questo grande dolore ogni volta che mi lascierò perdere. E ora la volevo ringraziare perché, nonostante forse io non abbia soddisfatto le sue aspettative, lei è comunque fiero di me e le dico grazie, grazie con tutta me stessa perché lei ha creduto in me, crede in me quanto io sono la prima a svalutarmi. Grazie a lei ho scoperto tante cose che nemmeno potevo immaginare, mi sono guardata dentro, ho riscoperto le mie passioni, ho ritrovato tante parti di me, ho fatto un grande percorso di conoscenza personale, mi sono messa in gioco e ne sono uscita nuova, con tante consapevolezze, ho scoperto tutte le sfumature del mio bel carattere 😂. C'è un lato che amo, uno che odio, ma entrambi fanno di me la persona di oggi. Ho imparato ad apprezzare e forse anche ad accettare, poi sono andata in fondo al mio passato, quello che io reputo la parte più difficile e dolorosa, e spero che sarò abbastanza forte da lasciarlo andare per sempre. È da stamattina che mi ripeto le sue parole: Pina, creati la tua famiglia, le tue persone, e lascia andare il passato, e giuro con tutta me stessa che è la cosa che più voglio al mondo. Mi sento un po' ancora stordita con la testa, non so la terapia di ieri cosa potrà portarmi questi giorni, ma io farò la mia parte, almeno ci provo, lo voglio.
Pina (Napoli)

Ogni volta ripenso a quello che lei mi dice, e ora posso rispondere alla domanda che mi fece appena entrai, Cinzia come mai questo sorriso? Non lo so se è una cosa sbagliata, forse dovrei venire da lei depressa o di mal umore, ma invece io quando vengo da lei sono felice perché è l'unica persona che mi conosce e  capisce. Grazie 😊
Cinzia (Melito)


Ho scritto tanto in quel periodo passato con te.
Ho pianto tanto e tanto ho capito.
E tanto ho sentito. E l'entusiasmo, la paura, la rabbia.
La tristezza.
La mia cara vecchia tristezza, la mia inevitabile mancanza.
Sono cose che ho imparato ad ascoltare lentamente.
Stando insieme a te. In un tempo fermo, che era il mio, il mio con te.
Sappi che rimarrai sempre dentro, come pietra miliare, a cui ritorno e da cui parto ogni volta che un dubbio mi trova.
Posso solo ringraziarti. E ringraziarmi, per il lavoro che abbiamo svolto insieme.
Che ho svolto insieme a te.
Un lavoro d'amore e di profondo.
Non saprei come definirlo meglio.
Un lavoro che ha forgiato il mio stesso spirito.
E che porterò con me, e che replicherò a modo mio, nella mia stessa arte, che poi è anche la tua.
A. (Napoli)

Una persona eccezionale felicissimo di aver scelto e incontrato il dottor De Somma come mio terapeuta. Parte indelebile della mia crescita mi ha accompagnato per mano in un percorso duro e travagliato. Punto di riferimento la sua poltrona, e so che c'è sempre un faro dove puntare lo sguardo se ci si accorge di perdere la bussola. Dottore spero stia bene con questo covid e ci tenevo a dirle che io non mollo niente! Un abbraccio forte.
Matteo

Dottore Buonasera...
Spero che li da lei, tutto proceda per il meglio e che lei e la sua famiglia stiate bene.
In questi giorni in cui è un più semplice rallentare e pensare, l'ho pensata spesso.
Ho pensato al percorso, ai benefici che ho avuto, a quali e quanti corridoi dell'anima e della mente abbiamo attraversato.
Un percorso  che ha visto un lento affidarmi alla sua persona e alla sua professionalità e che spero presto possa riprendere.
Sto cercando di congelare quanto fatto... perchè ancora troppe cose hanno bisogno di risposte, di chiarezza.
Non voglio più mitizzare nessuno, non voglio più avere miti, e quindi non lo farò neanche con lei... ma sento  il bisogno di ringraziarla, per la serietà, la professionalità e la passione che mette nel suo lavoro.
Non so se tutte le menti umane hanno bisogno di "rude" delicatezza per essere scrutate... la mia senz'altro si, ed è proprio questo che sento durante gli incontri.
Auguro a Lei e alla sua famiglia una Buona Domenica delle Palme... augurandomi di poterci rivedere presto.
Ciro (Napoli)


Buongiorno Dottore come sta? Spero bene, questo virus ci sta mettendo a dura prova, ma con impegno e sacrificio ne usciremo (spero a breve). Sa Dottore in questi giorni è una delle persone che penso spesso e che tengo a cuore, Lei è importante in questa fase della mia vita, sia perché mi sta aiutando a riequilibrare il mio io interiore, sia perché ho conosciuto una persona che ha tanta dedizione e tanto amore per la sua professione e nel contempo lo riversa sui suoi “pazienti” e in questo caso su di me. Creando un rapporto che va oltre al paziente/dottore, e che riesce a restare vicino anche stando lontani. Sono grato di avervi conosciuto e spero di raggiungere gli obiettivi prefissati al più presto.

Carlo (Napoli)


Non avrei mai pensato di poter prendere in considerazione l'approccio della Gestalt, lo sai no? Però ne ho visto i benefici su di me, gli effetti, le potenzialità. Non ho mai pianto come da te in seduta e non mi sono mai sentita sicura di poter esser me stessa se non in seduta. Sicuramente questo dipende da te, come persona, ma anche dal modello, che è fondato su una partecipazione vera, naturale e spontanea del terapeuta in seduta. Forse a me l'aspetto spontaneità difetta un po', però ne ho acquisita molta di più. No, non acquisito, ma recuperato.
Ma vado anche, come mio solito, a valutare la "profondità" del tuo modello nella parte dell'Analisi Transazionale perché, essendo abituata più ad un codice psicoanalitico, mi stride un po' come linguaggio. Inoltre credo anche che a livello teorico concettuale la psicoanalisi, nelle sue varie forme, abbia dato notevoli contributi alla conoscenza psicologica e della mente, però a livello di terapia non ne conosco l'efficacia, così come ignoro il livello di potenzialità terapeutiche e propulsive di cambiamento. Forse dovrei provare un'analisi per saperlo. E credo che comunque qualche passo in avanti lo avrei fatto lo stesso, anche con la psicoanalisi, vista la mia propensione introspettiva. Chissà poi perché non ho scelto uno psicoanalista allora come terapeuta. Ce n'era una a Pompei, quando cercai su internet, e mi piaceva il concetto che esprimeva, ovvero che se c'è una crisi allora è venuto il momento di cambiare forse qualcosa. E forse mi spaventai. Ma poi tu mi convincesti perché sottolineavi nel tuo sito l'importanza della supervisione continua, che tu stesso ad oggi ancora pratichi. E mi piacque questa cosa, perché non ti ergevi a portatore di sapere, ma ti mettevi in discussione. Ti trovai umano e professionale. Mi ispirasti fiducia, non so come.
Però una cosa te la voglio dire. Sento che l'incontro con te, nella mia vita, è stato molto importante. In qualche modo l'ha cambiata. Anzi, l'ha cambiata. E sono felice, molto, di averti potuto conoscere. Ho capito cosa fosse la terapia anche grazie a te. E ho visto veramente cosa significa il mettersi in gioco, anche nella relazione con l'altro, in terapia.

Amelia (Pompei)


So che probabilmente non mi risponderai, ma volevo dirti grazie.
Mi sento meglio, sto meglio, mi godo di più la vita, quello che ho, il senso di molte cose e mi sento anche migliorato come persona. Sei davvero forte Massimiliano. E io sono felice di aver intrapreso questo percorso. Mi sono fatto un bel regalo con te.

Antonio (Napoli)


Caro Max, sei nei miei pensieri. Mai come quest'anno appena trascorso tutte le tue parole spese in questi anni di terapia sono state fonte di aiuto e di monito, in ogni mio passo, in ogni mia caduta, ogni volta in cui mi sono ritrovata a pensare "aveva ragione lui"; ogni volta che ho guardato in faccia un mio limite e le mie paure e ho scelto di accoglierli invece di rifiutarli e chiudere gli occhi; ogni volta che ho percepito quelle dinamiche primordiali riproporsi con insistenza e ho capito che solo io posso scegliere di cambiare la mia vita, agendo attivamente. E che agire attivamente, a volte, significa semplicemente smettere di resistere e lasciare andare tutto ciò che non ha più a che fare con noi e con il nostro percorso presente. Ho capito in questo anno che la terapia non termina smettendo di venire in quella stanza, perché tutto continua dentro, avendo acquisito una maggiore capacità introspettiva che mi permette in autonomia di continuare la mia analisi. Ti porto dentro, in posto al sicuro, dove ti proteggo, dove so che ci sei anche se non fisicamente, dove posso ritrovarti ogni volta volta che ne ho bisogno. E se questo stesso posto lo tengo riservato anche a mio padre, oggi, lo devo a te anche a te, e te ne ringrazio profondamente. Sto cominciando a sentire dentro che andare non è né ribellione, né fuga e che restare non è un obbligo né senso di colpa, ma scelta, libera e sentita scelta. E ne sono orgogliosa. Ti ringrazio Max, per tutto quello che hai fatto per me, per la  smisurata fiducia che mi hai sempre dimostrato, per aver visto la parte migliore di me, per aver accettato, ancor prima di me, i miei lenti autunni e miei gelidi inverni. Oggi so che sono stagioni piene di vita e che senza di loro non ci sarebbe una nuova rigogliosa primavera. Grazie  per le verità sbattute in faccia, per tutti gli abbracci dati, per le frustrazioni, e le carezze. Ti stimo tantissimo e ti voglio bene. Ti auguro un 2020 pieno di vita, di continua sorpresa, di amore in qualsiasi forma possa presentarsi e tutti i sensi accesi per accogliere tutto questo.
Con affetto
Mary (Napoli)


Oggi ho dimenticato di aggiungere nella risposta alla tua domanda "cosa porti con te in questa pausa estiva" quest'altra cosa: Porto con me la gioia di aver conosciuto una persona davvero positiva. Che riesce ad entrare nel mio animo senza essere invasivo e prepotente e a donarmi pace e serenità grazie all'enorme  bontà del suo cuore.
So che si porrebbe pensare "va be è un lavoro come un altro", ma percepisco in te un interesse finalizzato al piacere di vedere quello di fronte realizzato, donando dolcezza e amore. Complimenti e grazie per la tua gentilezza, la tua ironia, la tua disponibilità, la tua sapienza, cultura e passione che ci metti (e soprattutto doni) in quello che fai.
Grazie per come sei.

Luca (Napoli)


Sono venuta da lei che ero una bambina non amata e insicura. Oggi sono ancora quella bambina non amata ma grazie a lei sono più sicura e decisa. Grazie di ❤

Cinzia (Afragola)


Salve dott. di solito vi scrivo quando sto in preda all'ansia e al d.o.c. Questa volta vi scrivo con felicità, mi sento bene, mi sento consapevole di me stesso e di quello che sento, Il d.o.c. sta svanendo e spero che non sia solo un momento. In tutto questo tempo sono riuscito a capire benissimo i meccanismi di questo subdolo disturbo, ovviamente anche grazie a voi e vi ringrazio a prescindere di questo. Sto accettando così bene questi pensieri che così facendo non gli do più peso e di conseguenza mi sento meglio. Sto iniziando a vedere la luce in questo tunnel lungo e buio. Voglio continuare così senza mai fermarmi e in questa partita ne voglio uscire vincente! Buona giornata dott., a presto.

Salvatore (Napoli)


Non vorrei mai che il delirio e la frenesia dei prossimi giorni mi distolgano da quelle poche cose importanti che mi sono prefissata. Dedicarmi pochi minuti per contatattarLa è una di quelle. Un appuntamento non premeditato ma che a sorpresa mi raggiunge (non so perché) sempre in questi giorni. Un appuntamento al quale mi piace non mancare.
Sto bene. Stiamo bene.
Non come la casa del mulino bianco .....ma a me piace così. Avrei un miliardo di cose ancora da raccontarLe ma mi accontento di questo messaggio. A distanza di qualche anno non diminuisce il profondo senso di stima e di gratitudine che nutro per Lei. Le auguro di trascorrere questi giorni e tutti gli altri nel modo più speciale per Lei. Dal profondo del mio cuore Auguri e grazie
Stefania (Napoli)


Penso al mio lavoro che sto facendo in terapia, allora ti riporto un momento che ho vissuto sul treno di ritorno da Roma. Ascolto la canzone "Qualcosa che non c'è" di Elisa. Mi viene da pensare a te e sorrido, a mio padre e sorrido. Invece pensando a mia madre, non riesco a sorridere, e me ne dispiaccio. E piango. E oggi ho riletto velocemente i criteri per la depressione, il lutto, la perdita. La perdita di un oggetto narcisisticamente investito. Credo che io stia a fare quello con mamma. Sganciarmi del tutto. Solo che la vivo come una perdita. E questo mi fa… resistere. Cosa devo lasciare andare? Le mie illusioni, i miei desideri rispetto a questo rapporto. Accogliere il mio vuoto, colmarlo con altro, imparare a costruire, cosa che non so fare, ricostruire intorno a me le macerie, affrontare la realtà con fiducia, cercare di crescere, portando con me tutto ciò che è passato. Impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi, combattere l'incertezza, le paure, le difficoltà. Resistere e non perdere fiducia. Da nessuna parte sta scritto che farò questo lavoro, e dipende da me. Devo solo capire il modo in cui ci riuscirò. Che strada prendere. Cosa fare per… costruire il mio futuro. E magari pure qualche relazione. Solo che ora non ci penso, non me le cerco. E forse è meglio così. Le cose capitano e quando capiterà, spero di accorgermene.
Comunque, una cosa positiva l'ho riconosciuta ampiamente in questo weekend. Ho costruito un oggetto interno di cui fidarmi. Non a caso nei sogni precedenti a Roma e in un esercizio fatto a scuola erano presenti figure maschili / papà. Grazie a te, che hai avuto fiducia in me. E, ripercorrendo mentalmente questi tre anni di terapia mi rendo conto di quanto ho fatto, di quanto sono migliorata, grazie alla fiducia che tu hai avuto in me. Chissà cosa avrei potuto fare se avessi ricevuto questa fiducia già in passato. Però non è una domanda da porsi, perché non è la domanda giusta. Non vi si può rispondere. Però forse anche grazie a queste mie vicissitudini riesco a... potrò fare questo lavoro. Carotenuto dice nel suo libro che più profonda è l'Ombra più grande sarà la luce, e credo che questa mia profondità interiore, questa mia... mancanza, questo mio scivolare anche nella sofferenza mentale mi aiuterà a capirla meglio, ad imparare a riconoscerla e ad accoglierla. Può essere una risorsa, dai.
Ora passo e chiudo qui.
Venerdì ci sarà il gruppo. Ottimo. Ci sarà la nuova partecipante, e chissà cosa faremo nel gruppo, cosa sperimenteremo. Io spero l'amore nelle sue forme, ma non so se è fattibile con un elemento nuovo. Ma comunque, qualsiasi lavoro faremo, sarà produttivo. Lo so.
Ti saluto di nuovo.
Ciao Massimiliano.
Amelie (Roma)


Dottore, ho iniziato a scrivere e non avevo idea di quanto poteva uscire fuori solo scrivendo, senza pensare, senza rileggere, scrivere e basta. Non ho idea di cosa sia potuto uscire ma penso tanto, se non quasi tutto. Mi sento con la testa vuota, e ho fatto dei grandi respiri come succede da voi. La volevo ringraziare, per l'ennesima volta mi ha aiutato, ed io sono fiera di averle scritto perché non volevo, avevo timore di disturbarla in queste feste. Grazie mille dottore, mi sta aiutando a vivere e a sconfiggere le mie paure. Ogni volta mi da sempre la giusta cura senza medicine, grazie infinite... Ho appena finito di scrivere..
Tina (Giugliano)


Ciao mio caro dottore.
Volevo ringraziarti per sapere sempre come accogliere le mie paure. Io non avrei mai immaginato che la terapia sarebbe stato anche dolcezza e amorevolezza.
Un complimento a me stessa, per aver scelto il meglio nella terapia.
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Carlotta (Aversa)


È il senso di nausea che provo in questo momento a spingermi a scrivere, affinché io possa provare a vomitare quelle parole, che faccio tanta fatica a dire. Sono arrivata in seduta con il bisogno di una scossa, e vedermi preceduta da te, senza neanche parlarci, mi ha sorpresa e dato conferma che, nonostante tutto, di questa terapia ne ho ancora bisogno e tu puoi ancora aiutarmi. Mi sono seduta su quella sedia e ho subito percepito il tanto tempo passato dall'ultima volta. La difficoltà ad entrare in contatto, l'ansia, il disagio, le gambe che tremano, le lacrime, quelle sempre, un fiume in piena, come le parole che però restano tutte là, bloccate tra la mente e la gola. "Sei una cretina. Perché non parli? Stai sprecando la seduta. Sei patetica, sei noiosa. Vuoi dire qualcosa? Come può aiutarti se non dici nulla. Sta aspettando che parli. Che figura di merda. Che può pensare di te? Piangi sempre. Sei ridicola. Sei una bambina" E allora accade che le gambe vanno, e tradiscono il mio mutismo. E tu ascolti il mio silenzio, ancora una volta. E io vorrei solo riuscire a far fluire tutta quell'energia, che sta là, ma che controllo e freno e che dico di non sentire più. Quando parlavi di me io avevo la sensazione che stessi parlando di qualcun altro, non riuscivo a riconoscermi in quello che dicevi. "Te lo dice perché ti vuole bene, perché ti vuole spronare. Ma non è vero. Non è vero niente." Ti ho detto che ero annoiata perché quelle parole, cosi belle, mi scivolavano addosso. E invece vorrei appiccicarmele addosso e sentirle parte di me, sentirle come pelle, la mia e crederci anche un pizzico di quanto ci credi tu, e vedermi come mi vedi tu. Ma forse mi sto specchiando in uno specchio truccato, deforme, e allora non sono io sbagliata, ma lo strumento che sto usando. E forse per vedere finalmente  quello che non voglio vedere, la prima cosa da fare è usare uno specchio che riflette verità, ‎e forse è arrivato il momento di spostare l'attenzione anche su altro...
E so che mi ascolterai.
Marika (Napoli)


Auguri dottore sinceri e di cuore. Questi giorni particolari mi inducono sempre alla riflessione e il mio pensiero inevitabilmente va a Lei. Voglio farle sapere che sto bene, che conservo sempre in un angolo del mio cuore un pensiero affettuoso e riconoscente x lei. E come sempre confido nel fatto che Lei sappia leggere molto più di quanto io abbia scritto. Auguri di buon anno x tutto l'anno.

Stefania (Napoli)


A Maria con la certezza, più che con l'augurio di diventare felice, di diventare se stessa. MdS

È trascorso molto più di anno da quando mi facesti questa dedica sul tuo libro e mi spunta un sorriso rileggendola: oggi mi sento molto più vicina di allora al suo raggiungimento e questo mi rende orgogliosa. Questo 2016 che sta per concludersi è stato per me l’anno del viaggio, alla scoperta di me, nella mia totalità: nei miei angoli più bui, nelle mie fragilità, nei mie sabotaggi, ma anche nella mia forza, nella mie capacità, nelle mie vittorie e in quella disperata voglia di riappropriarmi di quella vita che da troppo tempo ho congelato. Ho viaggiato tantissimo quest’anno: con ogni libro letto e con ogni mio sogno, in fantasia con ogni musica ascoltata, negli occhi degli sconosciuti incrociati per caso e negli occhi di chi fa sempre parte della mia vita. Sai, anche attraverso i tuoi occhi e i tuoi racconti ho viaggiato. 2016, anno di consapevolezze e di nuove necessità, di nuove amicizie, anno di sorrisi e gioie, ma anche anno di dolore, forte, pungente…ma mai una volta ho pensato “adesso mollo”, a mio modo, ho sempre continuato, e sono ancora qui. Ho sognato papà due notti fa, era in ospedale, e nell‘incredulità dei sui “amici” di stanza e di me e mamma, con un bicchiere di vino bianco e mezzo brillo ci guarda tutti e ci dice: “ne ho superate così tante che il minimo che io possa fare è festeggiare”. Mi sono svegliata ridendo, pensando: “cazzo, hai ragione!” E quindi stasera si festeggia, perché come mi disse una certa persona “se vivi tu, fai vivere anche lui” …e festeggio a questa vita, a tutti i sogni che ho sempre lasciato chiusi sotto chiave e che voglio realizzare e alla me di oggi, diversa e uguale alla me di ieri, che sta imparando ad amare le sue cicatrici e a pensare che ognuna di esse è qualcosa in più e non in meno.  E brindo anche a te, perché questo lungo viaggio, che sto percorrendo, lo sto facendo insieme a te e grazie a te non mi sento sola. Potrei augurarmi tante cose per questo anno nuovo, ma continua a girarmi per la testa un unico pensiero: IL CORAGGIO DI SCEGLIERE DI ESSERE FELICE, perché per essere felici bisogna volerlo e ci vuole tanto, ma tanto coraggio.
E questo augurio te lo rigiro, perché credo che questa scelta vada fatta ogni giorno, e a volte, ce ne dimentichiamo.
Buon fine e un buon inizio… perché poi in fondo “arriverà la fine, ma non sarà la fine” o no?  :D
Ti voglio bene Max…
Un abbraccio forte
Maria (Napoli)


Sento che questo 2017 sarà un anno importante, ricco di cambiamenti. Sento che non capirò poi molto, che mi immergerò nella vita senza neanche tanto capire. Sento che  ci saranno momenti in cui perderò un pò la bussola, mi sentirò senza certezze, in balia solo di me stessa. Sento che avrò tanta paura ma anche tanta voglia di fare. Sento che sarà un anno tosto, di lavoro, anche su me stessa. Mi piacerebbe aver finito ma so che non è così. Ho paura di ricontattare e riprovare cose spiacevoli, forti, disperate. Ho paura di non farcela poi a riprendermi. Ho paura di me stessa ma so anche che tante cose sono cambiate, che io sono cambiata. Che sono un'altra me, forse la vera me, e questa cosa io l'ho guadagnata grazie a te, al lavoro con te. E ora mi sto commuovendo. Un giorno forse arriverò a fare a meno di te, lo so, e sarà un giorno bello e triste  allo stesso tempo (lasciami anticipare il futuro, lo sai come sono, devo preventivare e anticipare le cose), ma porterò sempre dentro di me quello che ho appreso, viaggiando con te.

Nicole (Napoli)


È in momenti come questo che vorrei avere il dono della sintesi per poter esprimere tutto quello che ho dentro in poche parole, ma ho avuto modo di sperimentare che Lei sa leggere benissimo l'animo umano. Le auguro 100 volte il bene che lei ha fatto a me e alla mia vita. Le devo tanto. Con tutto il cuore. Grazie di tutto.

Stefania (Napoli)


Lettera al mio Stato dell'Io Bambino

Ti guardo riflessa in questo specchio, con gli occhi lucidi e un sorriso abbozzato. Mi viene voglia di proteggerti e di tenerti tra le braccia. Leggo nei tuoi occhi ancora il vuoto, quel posto da riempire che è buio e ti fa male. E vorrei dirti che non sei sola, che puoi essere te stessa, che puoi mostrarti al mondo senza sentirti sbagliata e inutile; e voglio dirti che puoi farcela, che non ti manca nulla, che se tutto dovesse sparire in un’istante, qui ci sono sempre IO. Ci sarò sempre a ricordarti quanto sei speciale, quanto sei dolce, quanto sei sensibile. Ci sarò sempre a ricordarti che il giorno in cui ti lascerai andare sarà finalmente l’inizio di un viaggio verso la tua crescita. E voglio dirti che TI VEDO, e che un giorno diventerai ciò che sei destinata ad essere. Asciuga quelle lacrime e combatti. Scava nel profondo di te quella forza primordiale, quella con la quale hai emesso il tuo primo vagito, quella che ti ha permesso di respirare, di piangere, di VIVERE. Combatti, lotta, ruggisci.  Credi nei tuoi sogni, perché se lo fai, un giorno, li vedrai realizzati. Urlalo a chi ti dice di “NON CRESCERE” che tu VUOI CRESCERE, e vuoi essere donna, autonoma e responsabile, e vuoi essere una psicologa, e poi una moglie e poi una madre …ma soprattutto vuoi essere TE STESSA, in tutte le tue sfaccettature! Amati, Mary…non sprecare questa vita. Diventa la tua prima fan e fa tutto ciò che può renderti orgogliosa. Io prometto di esserci ogni volta che avrai paura, ogni volta che vorrai mollare. Ti  rialzerò, curerò le tue ferite e ti aiuterò a trovare le forze per continuare il viaggio.
Insieme andremo lontano, devi solo scegliere di volerlo.  
“Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno: forse lo faranno tutti”.

Mary (Napoli)


Spero di non essere invadente nello scriverti due righe. Forse più di due... Quando ho intrapreso questo viaggio alla scoperta di me, non credevo fosse possibile tutto quello che oggi scopro essere diventato realtà. Ricordo con dolcezza il momento in cui mi dicesti che non sarebbe stato facile, che sarebbe stato come entrare in una grotta buia ma che non sarei stata sola ad affrontare questo viaggio e io mi sono fidata. Mi piace immaginarti come una torcia, in grado di farmi fare luce nei posti più buii. Mi hai permesso di guardare li dove non avrei voluto  piu guardare perché farlo faceva troppo male, hai ascoltato i miei tanti silenzi e mi hai abbracciata quando ne avevo piu bisogno, riscaldando il mio cuore. E allora se è vero che niente accade per caso  io ringrazio il caso che mi ha permesso di conoscerti, che mi pernette oggi di poterti fare i miei migliori auguri per il tuo compleanno e per dirti che ti auguro di continuare a essere luce per me e per tutti gli altri per lunghissimo tempo.  E chissà  magari, un giorno, ritrovarmi a farti gli auguri come collega e non piu come paziente. Nell'attesa....
BUON COMPLEANNO gordo  (e so che capirai).
Maria (Napoli)


Noto ogni giorno come anche nelle piccole cose la psicoterapia porti i suoi frutti, facendomi mettere da parte stupide prese di posizione e egoismi futili che in sostanza non mi darebbero chissà quali vantaggi o guadagni se non quello dell'infantile "ho vinto io, ho ragione io" e che in realtà mi lascerebbero dopo con un vago senso di insoddisfazione.
E niente, quindi bene, lascerò 5 stelle su 5 e una buona recensione sul libro degli ospiti.

Andrea (Napoli)


LETTERA A ME STESSA

Cara Nicole
che strano scriverti. Voglio dirti solo un paio di cose. Sii fiera del percorso che stai facendo, stai imparando a rispettare te stessa e a volerti un pò più bene. Lo so che hai paura, hai paura di ritornare in quella chiusura relazionale, in quel guscio protettivo da cui un tempo osservavi il mondo e le cose che vi accadevano. Hai paura di abituarti a non sentire più quelle emozioni che l'innamoramento ti faceva provare. Ma non sarà così. Non lo puoi sapere come sarà il futuro. Puoi solo imparare a vivere il presente.
È strano, è strano come tu sia diversa ma al contempo uguale a te stessa rispetto a soli pochi mesi fa. Hai una consapevolezza diversa, una forza diversa. Eppure sei ancora quella ragazza insicura ed imparanoiata di tanto tempo fa. Quelle ragazza che teme le rotture e che ha paura della solitudine. Anche se oggi ne hai un pò meno paura. Riesci a stare bene, riesci ad affrontare i momenti negativi anche da sola.
Stai capendo che la vita non è fatta solo di bei momenti. È fatta anche di momenti brutti, tristi. Ma hai capito che tutto questo è normale. Che stare giù è normale.
Prima, prima di Marilena e di tutto questo percorso, la tua era una calma apparente. Una calma dettata dal non voler vivere. Ora, raggiungere un equilibrio è più difficile. Ma si può fare. Vivendo al contempo sia emozioni positive che negative.
Senti che c'è tanto ancora da fare, che hai fatto comunque già abbastanza, già tanto. Sii fiera di questo. sentiti orgogliosa per una volta di quello che stai facendo.
Stai imparando pian piano ad essere adulta, e pure se a volte cadi nello sconforto guardando altre persone che alla tua età hanno fatto tanto, ricordati sempre da dove sei partita e ricordati tutte le piccole conquiste che stai facendo.
Questa è comunque una letterina di Natale, di auguri. Bene, voglio farti qualche augurio.
Voglio augurarti di non aver paura di rischiare, voglio augurarti il coraggio di voler vivere ciò che vuoi.
Voglio augurarti il coraggio di sbagliare.
Non si è perfetti e non lo si sarà mai, ricordatelo sempre. Vivere è capire nel momento stesso in cui stai vivendo.
Ti auguro di realizzare i tuoi sogni, di scoprirne altri e di guardare avanti con uno sguardo di speranza.
E ti auguro di provare sempre amore.
Se è l'amore ciò che vuoi allora è amore che devi dare.
Ti lascio con una citazione che sento tanto mia in questo periodo:
"Io la voglio questa vita la voglio da impazzire, dovessi impazzire da morire è vivere che voglio" (Alessandro Baricco)

Nicole (Napoli)


Ciao... scusa il disturbo... volevo dirti che nn so csa farò... ma stasera m sento strana... voglia di reagire... di cambiare... nn posso accettare di buttare la mia vita... lo so che nn sarà facile, che dovrò affrontare la "Controcorrente" ma voglio farcela... grazie di tutto.

Alba (Sant'Antimo)


Cmq non smetto di pensare all'incontro di gruppo di ieri. A F..., che dice "come è bello farcela da soli", a G... entusiasta, mi fanno luce in questi giorni complicati. E con le loro parole e i dolori del mio corpo, oggi mi ricordano che ce l'ho fatta ieri e posso farcela ancora. Rivedo la tentata incapacitazione di A..., che è pure la mia e che, come lo spirito del natale, mi mette in guardia da ciò che non voglio più per me. Grazie a tutti.

Maria (Giugliano)


......sappi che sapere che esisti mo fa sentire le spalle coperte...... Ti stimo e ti voglio bene....... So che fai " solo" il tuo lavoro......ma stai dando nuova vita a persone che amo profondamente.

Claudia (Napoli)


Dopo tanto girare, dopo tanto penare, dopo tante prove, tentativi, esperimenti, ho capito caro dottore che la differenza la fanno le persone e non i titoli; le relazioni e non gli attestati; le esperienze sul campo e non la conoscenza bibliografica; il talento coltivato e non il curriculum ossessivamente collezionato.
Ho girato medici, semplici e specialisti, professori di ogni genere e pure psicologi, terapeuti di quella o quell’altra branca, giovani e meno giovani, patiti del lettino o dei materassini; da solo, in coppia, in gruppo o con tutta la famiglia per capire solo adesso che non esistono gerarchie o graduatorie. Psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, così come neurologo, counselor, neuropsichiatra o cos’altro diavolo vi pare, non significa niente: esistono professionisti che aiutano ad ottenere risultati e professionisti che non aiutano, e la differenza non la fa la carta intestata ma l’umanità e l’esperienza che hanno dentro. La differenza sta nella capacità d’intuito, d’ascolto, di comprensione; nella capacità di favorire e facilitare la relazione, di attivare il processo terapeutico, di sostenere il paziente dandogli permessi o nel coraggio di frustrarlo perché si riattivino le sue potenzialità e le capacità di autorealizzazione assopite, ma soprattutto nella volontà di vederlo ed accettarlo così come è.
Se penso a quanti farmaci ho ingurgitato nella speranza di placare la mia ansia, le mie paure e le angosce esistenziali della mia vita insoddisfatta, mi viene da piangere. Mi ritorna il sorriso quando penso a come sono stato fortunato (e forse anche un po’ intuitivo) ad imbattermi in quella sana relazione che cura; in quella sana relazione che fa crescere.
Luigi (Napoli)


Sin dai primi momenti della terapia ho avuto come l'impressione di essermi messa in viaggio. Un viaggio il cui obiettivo non era tanto arrivare ad una meta, ma semplicemente viaggiare. Quindi tutto ciò che ne consegue, "luoghi" nuovi e nuove prospettive di vita. In una stanza con due poltrone blù ho incontrato tante persone e mi sono confrontata con tante parti di me stessa, che ho forzatamente lasciato in silenzio per molto tempo. Da questo silenzio sono riemerse prepotentemente sfaccettature di me che oggi stanno facendo la differenza in un insieme che è ormai più colorato. Se potessi direi a tutti di intraprendere questo viaggio dentro se stessi, che definirei sicuramente il più avventuroso che ci sia, perchè ci vuole coraggio per sfuggire dalle abitudini di una vita insoddisfacente. Ho pensato a ciò che ci siamo detti nel nostro ultimo incontro, quando ti parlavo dei miei sensi di colpa verso il passato e verso quelli che per me, ora, sono degli errori, ho pensato alla città di Roma, lei senza le sue rovine non sarebbe ciò che è, non sarebbe così grande, senza le ferite dei saccheggiamenti e delle guerre, sarebbe un'entità senza memoria... è incoraggiante sapere che su quelle rovine si erge una magnifica città che deve gran parte della sua grandezza proprio a loro. Morale: Le mie rovine sono una base su cui costruire un bellissimo luogo in cui vivere ricco di memorie. Grazie di tutto, i nostri incontri sono stati momenti di profonda conoscenza e ispirazione che custodirò per sempre.

Stefania (Battipaglia)


Egregio dottore, ero molto in dubbio se scriverle via e-mail oppure inviarle una lettera scritta di mio pugno come si faceva una volta. Ho deciso per la prima ipotesi solo per farle sapere di me a distanza di tempo. Ancora non posso credere alla sparizione dei miei attacchi di panico che non si sono mai più verificati e credo che oramai resteranno solo un brutto ricordo. È stata dura ma alla fine, grazie al suo aiuto, alla consapevolezza sviluppata durante il nostro percorso, e alla capacità di scelta che quest'ultima mi ha potenziato, ci siamo riusciti. La mia non è adulazione o compiacenza (conosce la mia schiettezza), ma pura riconoscenza per avermi indicato la via migliore, nonostante le mie resistenze. Se vuole l'autorizzo a pubblicare questa mia sul suo sito personale, perchè possa essere d'aiuto a chi soffre come ho sofferto io, per capire che la risoluzione dei disagi psichici è possibile se ci si crede e ci si fida e affida a chi ha competenza e pazienza come ha avuto lei con me. So che qualcuno sarà diffidente come lo sono stato io nel leggere queste stesse testimonianze, ma lei lo sà, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. Grazie ancora.

Mariano (Napoli)


È quasi un anno che non ci si vede ed è tutto cambiato. Vorrei incontrarti solo per il piacere di farti vedere i cambiamenti positivi avvenuti in questa famiglia che era ormai allo scatafascio. Ti vorrò sempre bene e non smetterò mai di ringraziarti per avermi insegnato soprattutto ad accettarmi per quello che sono e a rendermi conto che anche io HO dei limiti. A prestisssssssssssssssimo. Ciao DOCTOR MAX.
Franca e Pino (Napoli)


Grazie Dott per averci aiutato a capire e ad accettare che, pur osservando la medesima realtà, possiamo darne due letture diverse che si integrano e si completano. Oggi ho capito che la mia percezione non è migliore o peggiore di quella di mia moglie, ma solo diversa e questo ci arricchisce invece di allontanrci come succedeva prima. Oggi invece di metterci a litigare per ogni cosa, per ogni diversa visione, facendone una questione di "avere l'ultima parola", insieme condividano le nostre visioni arrichendole ed arricchendoci reciprocamente. Ora sò che ogni relazione amorosa ha per scopo il raggiungimento non di una visione comune, bensì di una comune "creazione". Queste nuove consapevolezze le dobbiamo a te, al tuo aiuto, alla tua pazienza nell'averci guidato verso un nuovo e miglior modo di vedere la nostra vita insieme.

Marco e Paola (Latina)


... ed eccomi qui sul mio pontile di fronte al mare, il cielo è grigio, dalle mie cuffie una melodia triste, il mare è da sempre lo specchio di tutti gli esseri umani, riflette quello che hai dentro, amplifica le nostre emozioni, in questo momento il mare ha un colore cupo, grigio, e sta rispecchiando me stesso, sta amplificando le mie sensazioni di sconforto, concilia il mio pianto, un pianto da sempre negato da messaggi esterni, messaggi che dicevano: se sei triste e si piange non si va bene, sei debole, sei sconfitto, invece stamattina al mio risveglio ho cercato di rispettare la mia anima e fregarmene di tutto, ho cercato di rilassarmi e ascoltarmi e ad un tratto la mia tristezza e i miei sconforti si sono smossi, hanno preso vita sottoforma di lacrime e lamenti e hanno abbattuto la diga di falsi pensieri che li teneva lì fermi dentro di me a marcire senza dare spazio ad altre emozioni e sensazioni, in quel momento sentire le lacrime scendere e la mia voce lamentarsi ho avuto una sensazione paradossale, ero contento di piangere, è stato un pianto breve ma l'ho sentita come un'altra piccola conquista, in quel momento la mia anima piangeva e la mia mente si "apriva" ... quel piccolo pianto è stato come una leggera pioggia che ha spazzato via la nebbia che offuscava i miei orizzonti e vorrei, senza impormelo, un pianto forte lungo e urlato facesse da nubifragio per schiarire del tutto i miei orizzonti dalla nebbia...

Giuseppe (Salerno)


... è vero, ci hai insegnato tanto e ci hai fatto capire tante cose. Io ho capito, sto imparando ad amare, a voler bene per come mi si mostra una "situazione" senza per forza cambiarla, accettando la realtà per quella che è e non per come la vorrei. Anche se litighiamo, o meglio battibecchiamo, poco dopo riusciamo a chiarirci e sono diventata più "leggera", anche coi bimbi, li lascio VIVERE senza opprimerli, senza cercare la perfezione e questo per me è stato difficile e lo sai ma in fondo... nulla è impossibile!
Questo "abbandono", questo non averti nemmeno potuto ringraziare, salutare a 4'occhi è stato bruttissimo, ma questa volta non mi ha fatto spavento, da sola posso farcela, adesso, grazie a te e alle tue tante provocazioni, i rimproveri, il tuo spronarmi di continuo.... DOCTOR MAX, ANCORA GRAZIE. GRAZIE PER ESSERCI STATO!

Franca e Pino (Napoli)


Io e la mia tristezza, quell'emozione che per troppi anni ho tenuta repressa dentro, per non trasmettere il mio stato d'animo alle persone che mi circondavano, indossavo una maschera bella e sorridente, senza accorgermi di auto lesionarmi, o se proprio la maschera diventava pesante sul mio volto allora lasciavo trasparire le mie malinconie sul mio viso, ma con un sapore di una doppia angoscia, la mia, e quella di trasmettere la mia tristezza agli altri, ed era forte anche il pensiero che se ero triste ero debole, non ero all'altezza, non ero quello che avrei voluto essere, avevo il pensiero che se ero triste non ero considerato...
Ora sono qui "sul mio pontile" per vivermi la mia giornata cercando di vivere la mia tristezza e la mia malinconia con serenità, sembra un paradosso ma è un nuovo pensiero che si aggiunge alla mia filosofia, quello di vivermi qualunque emozione fino in fondo qualunque essa sia, talmente in fondo che vorrei riempire questo immenso mare di qualche lacrima del mio pianto, "il pianto è l'orgasmo della tristezza" che fa sfociare quello che hai nell'anima, ad ogni lacrima gli darò un significato, ad una quella di non aver quasi mai rispettato i miei sentimenti e le mie emozioni, ad un altra il pentimento di non aver vissuto gli anni più belli nel modo che desideravo, ad un altra quella di mettere "le mie cose" in secondo piano…
per la prima volta nella mia vita aspetto che il pianto mi avvolga in pieno… meglio un sorriso in meno che uno in più ma finto… per la prima volta ho sentito un sollievo venuto naturalmente derivata dalla mia tristezza, ho cercato di scavarmi dentro, chiudendo gli occhi vedevo solo la mia anima che sentivo triste, piangente e pentita, ed il mio volere in quel momento era solo di assecondarla e di capirla, e la sensazione è stata quella di essere entrato in contatto con me stesso come mai prima...
Peppe (Napoli)


"Piangi, perchè il pianto è respiro che fa superare l'impasse. E la crescita continua..." (Fritz Perls)
ciao massimo,, credo che sia prorpio questo di cui ho bisogno in questo momento..mi potrà aiutare a ridare continuità alla mia crescita e cambiamento
p.s.: ho scritto una lettera "al mio bambino" e voglio che tu quando puoi la legga......è un pò lunga, la stò riscrivendo a pezzi sul pc, e quando sarà completa la invierò.....
ciao massimo..un' abbraccio e forse non te l ho mai detto.... ti stimo !!

LETTERA ALLA MIA PARTE "BAMBINA"
ciao peppe, eccoci che ci guardiamo , tu sei lì seduto su una poltrona,,, ti vedo in difficoltà , cerchi qualcuno che si prendi cura di te, e voglio dirti che ci sono io a farlo, ci sono io che ti guido quando è buio,, ora ci sono io che ti sto vicino quando ti senti solo,,ci sono io a consolarti e ad ascoltarti quando ne senti il bisogno,,

sò che cerchi lina che ti ha sempre fatto da pilastro , ti ha sempre ascoltato e coccolato ,,lei è sempre stata la tua spugna che assorbiva le tue angoscie,, paure pianti, insicurezze,, ora ti dico che puoi contare su di me,, ora sono io la tua spugna ,,ora siamo io e te,,se hai bisogno di qualcosa dillo a me che sarò io a dartelo,,,tu ora pensa a stare tranquillo,, che nei momenti di difficoltà sarò io a superarli e tu devi solo seguirmi,,,ora sarò io a lavorare a sudare e se vuoi puoi stare lì a guardarmi,,,,,,se vuoi rimani ad ""aspettare"" che a "dare" ci penso io,,

ora ci troviamo in questa battaglia continua della vita che per trovare spiragli di serenità bisogna ""armarsi e lottare" ma tu stai tranquillo che sarò io a farti da scudo per proteggerti.
seguimi in questo cammino osservando la mia crescita e i miei cambiamenti e puoi anche aiutarmi ad essere piu entusiasta ed apprezzare le cose piu semplici,,vieni fuori quando cè da creare, da inventare, da scoprire, vieni fuori nei momenti piu leggeri che a quelli pesanti ci metterò io la forza per reggerli

fin ora sono stato molto dolce con te ,, ma ora voglio anche dirti che per me è finito il tempo di aspettare, ""voglio andare"
è finito il tempo di autocommiserarmi, nessuno può risolvere le mie complicazioni ""voglio autostimarmi""
è finito il tempo di aspettare che le cose cambino da sole,,,
una volta ormai scoperte è arrivato il tempo di sfruttare le mie capacità tutte, combattere, vivere per scoprirne altre ancora,, accettare questo momento di sconforto ma senza rilassarmi, vissuto lo sconforto ho la capacità di trarre da esso nuove energie per continuare a camminare lungo la mia strada.....
Peppe (Napoli)


DISCORSO FRA DUE PARTI
USANDO LA SEDIA CALDA


- Nera: ciao sono Marilena nera, sono tutta nera come un'ombra sono in un angolo buio, sono arrabbiatissima, dispettosa, triste, diffidente.
- Bianca: ciao io sono Marilena bianca quella che penso vorresti essere. Sono bianca, seduta su una bella sedia, tranquilla con la luce intorno, serena e ti guardo con molta compassione in quell'angolo, perchè sei li tutta sola?
- Nera: sono sola perchè forse sono cattiva, perchè non porto a termine le cose che inizio, perchè non ho passioni, io so mentire bene così riesco ad ottenere anche io quello che voglio. Io sono sola.
- Bianca: io sono buona, io ci metto attenzione nelle cose che faccio, con amore... me le godo con serenità, non dico bugie, sono me stessa, sono calma, tranquilla, faccio quello che mi piace e ci riesco bene. Non sono sola e non mi sento sola... sorrido sempre.
- Nera: io il sorriso lo uso solo per farlo venire agli altri, per farmi trovare piacevole, e uso anche tante altre cose per conquistarli, li coccolo, li ascolto, condivido i loro interessi, a volte li faccio diventare perfino i miei, ma lo faccio solo per un mio interesse, ho bisogno di loro, del loro bene, della loro presenza. Loro credono cosi che io sono brava e che ci tengo, li amo, mentre lo faccio solo per non perderli e farmi amare.
- Bianca: e cosi sei felice?
- Nera: No, non lo sono mai perche devo stare sempre attenta che non mi scoprono e che non mi capiscono veramente... e tu, invece tu come vivi?
- Bianca: io... io mi faccio i fatti miei. Seguo quello che sento, quello che voglio, ma sono tranquilla, non m'importa del parere delle persone. M'importa di stare bene, di vivere tranquilla, mi accettano come sono altrimenti problema loro. Sto con chi sceglie di amarmi e basta.
- Nera: e con l'amore?
- Bianca: l'amore per me è una cosa bella, non è fatto di minaccie, è una cosa corrisposta, a due, dove ci si riempe, senza bugie, dove c'è solo ed esclusivamente la voglia di stare insieme, di viversi e amarsi giorno dopo giorno... condividere...
- Nera: per me l'amore è un tormento, dove devo stare ancora più attenta a nascondermi, dove devo guadargnarmi ancora di più le attenzioni, e stare sempre attenta e tenere tutto sotto controllo perche appena mi volto mi possono pugnalare alle spalle, e sai una cosa Bianca, mi succede sempre, ogni volta che sto per lasciarmi andare e mi abbandono a quello che sento, credendo che la persona che sta con me sia vera, che ci tiene a me "Bam" ecco che mi pugnalano... mi pugnalano sempre quando arriviamo quasi a quello che io voglio ottenere "che mi hanno dimostrato che ci tengono, con qualche gesto importante" e poi subito in fuga..... via da me senza nemmeno un ripensamento, dimenticandosi completamente come se non fossi mai esistita e io dopo.... dopo, la mia rabbia aumenta e anche il male che mi porto dentro, e io divento sempre più Nera. Solo dolore...
- Bianca: e poi come fai con queso dolore che hai dentro?
- Nera: come faccio? Non faccio! Inizio un rifiuto totale per tutto e inizio a pensare sempre e solo alla stessa cosa, a come sia possibile cancellarmi in un niente... penso che me lo merito perchè so di aver manipolato, forzato le cose, di aver chiuso gli occhi su tante altre cose e di aver desiderato cosi tanto da non dare il tempo che le cose potessero da sole e accettare nel caso non fossero venute. Il dolore si fa sempre più atroce e il fisico non c'è la fa più, si blocca sempre allo stesso punto e si ferma sulla bocca dello stomaco e quando comincia a pressare così forte, ecco che scatta l'umiliazione. Sono disposta a qualsiasi cosa per non sentirlo e so subito di cosa ho bisogno, di lui anche se per finta, se per poco e continuando ad imporlo con il mio vittimismo, ho bisogno di lui che mi abbraccia, che mi rassicuri in qualche modo, che non mi lasci per sempre, io sarei disposta anche ad aspettare.
- Bianca: le tue parole mi spaventano e m'intristiscono, come fai? Come fai ad accettare tutto questo; io non potrei mai dopo non riuscire nemmeno a guardarmi allo specchio, arrivare così in basso, ma poi per essere amata a tutti i costi da qualcuno che non ti ama.
- Nera: lo so è assurdo infatti nello specchio io non mi ci guardo mai e mi odio per questo perchè alla fine sento di non essere mai stata amata e di non aver mai amato veramente nonostante non abbia mai vissuto la mia vita, nonostante il mio uomo ogni volta diventava il centro della mia vita e l'accudissi meglio di come si fa con un neonato, amante, moglie, amica, serva, di tutto e di più. Se penso a questo dolore a volte so che me lo procuro anche da sola, e forse so come faccio, mi isolo da tutti e penso continuamente a perchè: perchè mi ha lasciato, a cosa facevamo insieme, a come sia possibile avermi cancellato cosi velocemente e poi penso alla mia rivale, che è sempre più bella di me e riesce ad ottenere quello che io desidero più di me stessa, il suo interesse, perchè poi mentre faccio la vittima, io a loro li vedo interessati delle altre fino ad innamorarsene davvero e ad arrivare fino in fondo. E così mi viene l'ansia che alimento con i ricordi fino al dolore che preme sempre sullo stesso punto, in petto.
- Bianca: rivale? Come ti viene di paragonarti ad un'altra, io nella mia serentità non lo farei mai, mi trovo così bella e tranquilla che penserei solo fosse stato lui a perderci a non stare con me e se pure stessi male non glielo direi mai perchè non sarei felice se tornasse da me senza esserne convinto o solo perchè l'altra non gli ha offerto niente di meglio. Lui deve sceglierti ogni giorno. Non potrei vivere con quella paura che ogni persona nuova potrebbe essere una minaccia per me, lui deve volere me e considerarmi la migliore, farmi sentire la migliore e io devo vivere la mia vita serenamente.
- Nera: ecco Bianca, questo è uno di quei momenti che ho dolore al petto, eppure fuori è una bellissima giornata, di là nella sua stanza c'è la mia piccola luce, quella che mi rende meno nera. Dovrei essere felice di scendere dopo con lei e anche solo passeggiare, goderci la giornata e invece no, penso alla solitudine, a tutti che hanno le loro cose da fare, la loro vita, il loro amore, la loro compagnia e mi sento sempre sola, forse abbandonata a me stessa. Vorrei sentire quando sto con la mia figlioletta che non mi manca niente, ma non è così. A volte mi succede ma sono poche, forse perchè gia penso a quando se ne andrà dal padre, per una parte mi sta bene, perchè quando stò così è meglio che non c'è l'ho con me, la mia tristezza invade anche lei. Voglio liberare entrambe, lei tranquilla senza di me e io posso star male; per un'altra parte mi sento continuamente in colpa per non averle dato, anzi, averci dato la famiglia che meritavamo, e una mamma che lei meritava, forse una mamma come te Bianca.... tu come saresti come mamma?
- Bianca: io coccolerei sempre la mia bambina, le spiegherei sempre le cose giuste e sbagliate, ma sempre con una voce calma e tranquilla, le darei delle regole perchè si troverebbe male nella vita senza di quelle. La proteggeri e non le farei mai del male, cercherei di essere sempre forte in sua presenza, mai triste, sarei sempre felice di star con lei. Non la condizionerei, la farei sentire libera e cercherei di non deluderla, con lei non mi sentirei mai sola.
- Nera: sinceramente Bianca io credo di essere il suo male anche se so che mi ama tanto, perchè la condiziono, a volte la faccio star male con il mio umore nevrotico, quando le urlo, trema, ha paura, paura della sua mamma. Teme che io non possa amarla più, che io possa star male. Io mi sento sempre più nera perchè penso al peso che le stò dando, lei cerca sempre di farmi sorridere, di essere sempre perfetta per me. E anche questo mi fa star male perchè io cerco in tutti i modi di farle capire che l'amerei a priori, sempre e comunque, e che lei deve essere se stessa senza pensare a me. Ma ottengo il contrario. Non avrei mai voluto comportarmi come mia madre, ma spesso mi vedo come lei nei confronti di mia figlia, e vedo il mio angelo come me quando ero piccola; anche se di una cosa sono sicura, io oltre a tanto male, le dò tutto l'amore che mia mamma mi ha fatto mancare, sono presentissima in tutto quello che fa, le dò affetto illimitato anzi a volte eccessivo e in quei casi lei è felice. Mia figlia mi guarda e mi dice che è felice di avere una mamma come me e io per un pò m'illumino anche se dura poco. Lei mi dà gioia.... A volte penso che un giorno si renderà conto anche lei di come è la sua vera mamma e andrà via, mi lascerà anche lei.
- Bianca: non dire così tua figlia ti ama, nonostante tutto il dolore che hai provato, per lei ci sei sempre stata e in modo coraggioso, anche se ha assistito a delle cose brutte, alle tue lascrime... alla fine ti sei sempre rialzata, la portavi in tutti i posti possibili e immagginabili perchè non volevi che lei si perdesse niente, anche da sola. E' vero eri assente con la testa, ma le vostre vacanze, le vostre passeggiate lei le ricorda tutte con felicità. Lei ti guarda e ti dice "mamma che risate che mi fai fare, che ci facciamo insieme". Non c'è stata notte che non le hai raccontato storie, non c'è stata volta che non hai colorato con lei, giocato... si forse con la tristezza nel cuore ma per lei ci sei sempre stata. Ancora oggi pensi sempre a come lei possa star bene prima che tu fai le tue cose, l'accompagni nelle sue cose sempre, lei si fida di te, lei ama stare con te, e ti dimostra che sei la prima per lei, sempre.
- Nera: di nuovo il forte dolore in petto... sto pensando di nuovo a lui e penso a quanto sono stupida, a come ho enfatizzato il nostro rapporto. Lui, a solo un mese con lei, sta facendo cose che non faceva con me, ed io che nella mia testa mi ero costruita tutto un rapporto speciale. Giustificavo le sue mancanze perchè lo volevo, mi piaceva, mi stavo affezionando, gli volevo bene, e saperlo con lei fa crollare tutto il grande castello che mi ero creata. E non lo accetto, non voglio accettarlo, saper di non aver lasciato nessun segno, se lo incontrassi sfogherei ancora, e lui mi guarderebbe non capendo da dove viene questo mio comportamento cosi eccessivo, dopo che il nostro rapporto era cosi superficiale. Mi odio perchè m'incolpo di non essere andata via quando avevo capito che certe cose non venivano, non era preso con il cuore... non mi sopporto perchè non mi sono goduta nemmeno i momenti insieme, chiedevo solo amore e sembrava aspettassi solo che era lui ad andare via... penso a lui per stare male, penso a ogni minimo particolare con lei per stare male, perchè faccio cosi?
- Bianca: non so cosa dirti, mi lasci senza parole, forse è giusto stare male per qualcuno che non c'è più, ma tu sembri punirti, ti torturi, fai pensieri assurdi, cerchi di stare a passo con la loro vita invece di allontanarti da questi pensieri. E' inevitabile che poi stai male. Io non sprecherei il mio tempo a pensare a qualcuno che devi vedere se si ricorda ancora di te, certo potrei stare male ma mi prenderei la mia vita in mano da subito, non gli permetterei di rovinarmi ogni sigolo giorno; ma poi gia sapendo che non c'è più niente da fare. Acceterei la realtà, non era quel rapporto speciale che credevi, non era amore, vi piacevate e stavate bene insieme ma non c'è stata quella cosa in più, adesso che colpa vuoi fare a lui e a te, quel che e fatto è fatto. C'è solo da andare avanti come del resto sta facendo lui, rimanere legata al passato ti prolungherà solo il dolore. Stai lontana da lui, dalle sue cose e dai suoi ricordi e cerca di riprenderti la tua vita. Fai della tua vita un piacere di essere vissuta e metti te stessa al centro... fissati un obbiettivo, impara ad amarti e vedrai che otterrai quello che desideri con tutta te stessa "amerai e sarai amata davvero".
- Nera: sai Bianca mi sto affezzionando a te, adesso mi viene da dirti che non vorrei mi lasciassi anche tu, mi metti speranza...
- Bianca: sai Nera puoi stare tranquilla, io saro sempre con te, non posso e non voglio lasciarti.
- Nera: l'ho fatto di nuovo Bianca e adesso ho un mal di stomaco incredibile, ieri era la vigilia di natale, forse volevo tirami un po su e volevo affidarmi al destino ma non è cosi, l'ho manovrato come al solito... secondo lui ci siamo incontrati per caso ma invece ho fatto in modo io che accadesse... abbiamo preso un caffe insieme, le mie mani tremavano, lui se ne è accorto subito; io gli ho detto che era il freddo. In quel momento tremavo perchè ero cosi felice di stare con lui, ma avevo anche un ansia forte perchè avevo paura di me stessa e di quello che avrei potuto dire. Cosi ci siamo abbracciati subito anche nel bar davanti a tutti. Poi lui scherzando ha detto: "ti faccio questo effetto"? Io ho sviato. Siamo andati in macchina a fumare una sigaretta, eravamo uno difronte all'altro e io volevo cercare di mascherare in tutti i modi quello che stavo provando; abbiamo scherzato come al solito e non so come nel gioco è uscita una frase "tu dipendi da me".... mi sono sentire morire perchè sapevo diceva la verità: gli avevo dato quel potere, come al solito ho sviato scherzando, dicendo che il mio era solo un capriccio... abbiamo passato un paio d'ore in quella macchina ad abbracciarci e lo sentivo che aveva piacere a stare con me... questo è bastato a farmi stare con un umore allegro tutta la giornate e a non pensare nemmeno che mio marito passava il natale a casa dell'altra. A mezzanotte ho ricevuto pure i suoi semplici auguri; ero felice, mi aveva pensato, ma quando la mattina mi sono svegliata e avevo capito che aveva passato anche lui la notte con l'altra, di nuovo il mal di stomaco, subito l'umore a zero, ho passato il natale a letto nonostante la mia famiglia era a casa mia per me... e poi ecco il pensiero fisso: adesso lo scrivo... "hey" nessuna risposta... e il pensiero sempre peggiore, sai ho provato anche a cercarti Bianca, ho detto aiutami tu, prova a farmi ragionare, fammi capire che uno che non ti risponde non vuole parlarti, niente... non ho voluto trovarti, ascoltarti, e ho pensato a cos'altro scrivere, a come farmi più male e mi sono detto perchè non dirgli cosa voglio in questo momento e ho scritto "volevo venissi a casa mia" ovviamente nessuna risposta. Silenzio.
- Bianca: e adesso come ti senti?
- Nera: odio il silenzio Bianca, come quello che adesso c'è in casa, come quello che ha usato lui, era meglio una qualsiasi risposta ma avrà pensato: "poverina, per spingersi cosi in basso è innamorata folle" e invece, ancora peggio, non so nemmeno se l'ho fatto perchè sono innamorata, ma è semplicemente la voglia di attutire questo vuoto immenso che ho dento... comunque adesso non ce la faccio a stare a casa, adesso reagisco e esco perchè proprio non mi sopporto.
- Bianca: fai bene esci, sono arrabbiata anche io con te, non riesci, torniamo sempre al punto di partenza, non mi ascolti, non vuoi soffrire una volta e per tutte, non vuoi lasciare la bambina che è in te. Io non posso aiutari cosi, nessuno può aiutarti in questo modo, senti di non farcela perchè ancora non hai deciso sul serio di cambiare, ancora non sei convinta di cambiare, ancora non sei convinta che con questi atteggiamenti non vai da nessuna parte. Basta elemosinare amore, riesci a rendere triste anche me; ma come puoi buttare cosi la tua vita, non goderti le tue giornate, desiderare nient'altro solo di essere amata...
- Nera: e dopo che ho saputo pure perchè non mi ha risposto, era con lei... lo scivo di nuovo: "allora non verrai". Mi chiama... era indeciso, poi, appena abbiamo parlato e avermi sentito dire tutto quello che provavo, mi ha detto che non aveva senso, che cosi io poi l'avrei odiato, che per lui ci saremmo anche potuti vedere perchè è sempre attratto da me, ma che non voleva che poi dopo si sarebbe rovinato quel fatto che almeno quando ci vediamo ci vogliamo ancora bene e potremo sempre passare qualche ora insieme cosi solo per salutarci, che forse era cosi convinto anche perchè forse sapeva che io ci sarei sempre stata... Apprezzo il suo gesto di non aver continuato per non farmi del male, ma avrei voluto io scegliere di non farmi più del male e di non fare la vittima; fine alla fine avrei voluto fare la donna è dire "tranquillo mi passerà"... fortunatamente li c'erano i miei amici che mi hanno sostenuto Bianca, mi hanno abbracciato mentre piangevo e mi hanno parlato, tutti mi hanno fatto sentire te quello che vorrei essere perchè mi hanno ricordato quante potenzialità ho, che non mi manca niente, che arriverà il mio momento, mi hanno fatto sentire amata per quello che sono senza che gli stessi dando niente in cambio, senza finzioni, mi hanno ricordato che devo iniziare da mia figlia che ha bisogno di me e che devo farlo subito, che devo essere più egoista, mettere me al centro della mia vita, come sono sono, e farci entrare solo chi mi accetta così, solo le cose che mi fanno star bene allontanando tutto il resto e non permette più a nessuno di farmi sentire cosi... migliore di me... che devo pensare solo a me perchè io valgo e che ce la posso fare se lo decido davvero, mi hanno messo positività e adesso mentre scrivo sono serena...
- Bianca: vedi basta che lo desideri e ce la puoi fare, dammi un pò di più ascolto e io ti sarò vicina, se riusciamo a diventare un unica cosa io e te dopo saremo felici dentro e questo non potrà togliercelo più nessuno... so che non sai come fare ad amarti ma troveremo la strada e ci faremo aiutare da chi ci vuole bene per quello che siamo... Iniziamo da oggi e facciamo che questo sia il nostro obbiettivo.... Unite e Uniche...

Marilena (Napoli)
Dott. Massimiliano De Somma, Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Counselor professionista, Formatore e Docente Scuole di Specializzazione in Psicoterapia, Psicoterapia della Gestalt, Analisi Transazionale, Approccio Cognitivo Comportamentale, Terapia trasformativa, Psicologo Napoli, Psicoterapeuta Napoli, Psicoterapia Napoli, https://www.psicoterapia-napoli.it
Dott. Massimiliano De Somma
Via S. Strato, 14 - Napoli
Via A. Gramsci, 12 - Sant'Antimo (NA)

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